Emergenza negli ospedali romani
Emergenza negli Ospedali romani, tra carenza di personale e operatori sanitari positivi alla variante Omicron.
Il quadro generale all’interno degli Ospedali di Roma e provincia è da codice rosso.
A lanciare l’allarme è Nursing Up, lo storico sindacato infermieri. “Siamo costretti ad aprire in urgenza un’indagine sindacale per le preoccupanti testimonianze degli infermieri che ci arrivano continuamente”.
L’associazione, in una nota diffusa mercoledì 5 gennaio, definisce “disarmante” la situazione riportata dalle molte segnalazioni di chi lavora nelle strutture sanitarie della Regione Lazio.
“Lo abbiamo ribattezzato il nuovo freddo inverno degli infermieri italiani: nel pieno della quarta ondata – spiegano – , con una media di 800-1.000 colleghi che si infettano in più ogni 24 ore, gli ospedali romani e italiani rischiano il corto circuito”.
Per quanto concerne il Lazio si riscontra che, al San Filippo Neri mancano 120 infermieri e 60 operatori socio-sanitari. Alla Asl Roma 2, per fronteggiare l’emergenza si ricorre all’utilizzo di personale esternalizzato dalle cooperative, non avendo più risorse interne.
Al Policlinico Umberto I la situazione è ancora più drammatica: mancano 250 infermieri e 300 operatori sanitari.
Intanto si chiudono posti letto e si riducono i servizi per garantire l’emergenza.
Alla Asl di Latina, mancano non meno di 100 infermieri e 250 operatori sanitari e oltre circa 150 unità tra tecnici di radiologia, di laboratorio, fisioterapisti, tecnici ortopedici”.
Il sistema sanitario è al “collasso”, denunciano i sindacati. La situazione è oltre la soglia di guardia, e le cure sono fortemente a rischio.
Dalle stime, si parla di una carenza complessiva di oltre 10.000 unità di personale, che si riversa in particolare nell’ambito dell’emergenza-urgenza.
Secondo la Simeu (Società Medicina di emergenza-urgenza), solo nel Lazio mancano almeno 350 operatori di Pronto Soccorso.
La situazione nei Pronto Soccorso è in peggioramento: oltre al crescente numero di pazienti, sia Covid che non-Covid, si aggiunge l’intasamento provocato da persone con sintomi lievi o addirittura assenti che, non rivolgendosi o non trovando supporto sul territorio, si recano ai PS per esigenze sanitarie prive di qualunque elemento di urgenza.