Come potrebbe cambiare la formazione universitaria
Come potrebbe cambiare la formazione universitaria in ambito sanitario secondo il disegno di legge presentato dalla senatrice Boldrini il 22 settembre 2021.
Su iniziativa della senatrice Boldrini, in data 22 settembre 2021, è stato presentato il disegno di legge N.2396 sul riordino della formazione universitaria delle professioni sanitarie infermieristiche, nonché delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica secondo i nuovi bisogni sanitari derivanti dal mutato quadro epidemiologico e demografico, acuito dall’attuale fase pandemica.
In particolare viene ipotizzato che l’attuale laurea magistrale non sia più indirizzata alle funzioni gestionali e didattiche, ma sia anche professionalizzante ulteriormente in più aree specialistiche, anche secondo le indicazioni europee.
Inoltre, si prevede come per altre lauree, percorsi universitari post laurea in master di secondo livello, dottorati di ricerca nonché scuole di specializzazione.
La formazione universitaria delle professioni infermieristiche si articola in tre livelli, come di seguito individuati:
a) corso di laurea abilitante in infermieristica e in infermieristica pediatrica, finalizzata all’acquisizione alle competenze previste dai due citati profili professionali;
b) corso di laurea magistrale in scienze infermieristiche volto all’acquisizione di
competenze avanzate negli indirizzi gestionale, educativo-formativo e clinico-specialistico. L’indirizzo clinico-specialistico prevede le seguenti aree specialistiche:
1) area della cure primarie e della sanità pubblica;
2) area intensiva e dell’emergenza e urgenza;
3) area medica;
4) area chirurgica;
5) area neonatologica e pediatrica;
6) area della salute mentale e delle dipendenze;
c) dottorato di ricerca per l’acquisizione di competenze metodologiche per la ricerca scientifica.
Rientrano tra i percorsi di formazione post laurea magistrale in scienze infermieristiche, di cui al comma 3, lettera c):
→ master di secondo livello per il perfezionamento scientifico e l’alta formazione
permanente e ricorrente;
→ scuola di specializzazione per l’ulteriore approfondimento disciplinare, scientifico e metodologico per l’esercizio di attività di alta qualificazione in campi innovativi dell’infermieristica e nelle aree di specializzazione infermieristica.
Inoltre per quanto riguarda la funzione di professionista coordinatore varia il requisito prevedendo il possesso della laurea magistrale anziché l’attuale master di primo livello, che resta valido per partecipare alla selezione del suddetto incarico di coordinatore nei cinque anni successivi all’entrata in vigore della presente legge.
Infine altra novità richiesta è l’istituzione della facoltà di scienze infermieristiche e dei relativi specifici dipartimenti e l’inserimento all’interno dell’elenco dei settori scientifico-disciplinari (Med/45) per le discipline professionalizzanti dei loro corsi di laurea.