Coronavirus: origine naturale o fuga da laboratorio?

A due anni dallo scoppio della pandemia di Covid-19, restano ancora molti dubbi sulla modalità in cui il virus Sars-CoV-2 si è manifestato per la prima volta.

Secondo molti studi, la maggior parte dei coronavirus che infettano l’uomo provengono dagli animali, incluso il virus che ha causato l’epidemia di SARS nel 2002.

I “colpevoli” più probabili sono considerati i pipistrelli poiché ospitano un virus geneticamente correlato al SARS-CoV-2.

Tuttavia, la distanza genetica tra il coronavirus dei pipistrelli e quello umano suggerisce che il virus sia arrivato agli esseri umani tramite un “ospite intermedio”, come un pangolino, un visone o uno zibetto.

Tra omissioni e conflitti, arrivare alla verità sul virus che sta dietro la peggiore pandemia del XXI secolo potrebbe essere quasi impossibile.

Il consenso tra i virologi in Svizzera tende verso la trasmissione da animale a uomo (o “spillover”, il salto di specie), ma, a distanza di due anni dall’inizio della pandemia, c’è chi pensa che la teoria dell’incidente di laboratorio possa essere una tesi avvalorabile.

Il motivo starebbe nel fatto che per due anni la ricerca di un animale ospite non ha dato risultati per risalire alla ‘nascita’ del coronavirus. 

Questo è ciò che riferisce la dottoressa Alina Chan, specialista in terapia genica e ingegneria cellulare del Mit e di Harvard, nella sua audizione davanti alla commissione Scienza e Tecnologia del Parlamento britannico. 

Per la dottoressa Chan esisterebbe il rischio che il Covid-19 sia un virus creato artificialmente.

Queste le sua parole davanti alla Commissione: “Credo che l’origine in laboratorio sia la più probabile. Al momento, per coloro che sono a conoscenza dell’origine della pandemia, non è sicuro farsi avanti. Ma viviamo in un’era nella quale ci sono tantissime informazioni archiviate e prima o poi usciranno fuori”.

La dottoressa Chan ha illustrato gli aspetti tecnici le indagini condotte: “Abbiamo sentito molti virologi di fama affermare che un’origine artificiale è ragionevole e questi comprendono virologi che modificarono il primo virus della Sars. Sappiamo che questo virus ha una caratteristica unica, chiamata sito di clivaggio della furina, e senza questa caratteristica non avrebbe causato questa pandemia”, ha spiegato.

La scienziata ha proseguito ricordando che è emerso che “EcoHealth (un’organizzazione non governativa con sede negli Stati Uniti, ndr) e l’Istituto di virologia di Wuhan stavano sviluppando un sistema per l’inserimento di nuovi siti di clivaggio della furina.

Quindi – ha concluso – abbiamo questi scienziati che all’inizio del 2018 dicono, “metteremo dei corni sui cavalli” e alla fine del 2019 a Wuhan spunta un unicorno”.

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